lunedì 1 luglio 2013

Il ricordo di Margherita Hack e di Giordano Bruno



Il nostro personale ricordo di Margherita Hack, avviene tramite le sue parole, le sue sagge parole di libertà. Abbiamo scelto, a tal proposito, alcuni passi tratti da un suo scritto in cui si parla del sacrificio di Giordano Bruno.

«Testa matta Giordano Bruno aveva percorso altre strade, senza riuscir a credere nemmeno che il Purgatorio esistesse davvero; senza ritenere necessari i digiuni e le altre opere di devozione; pieno di dubbi sulla madre di Dio e su tutta quella miriade di santi magici locali che mantengono sempre grassi i santuari. “Il Dio dei preti è un Dio malvagio, è il dio della morte”, ripeté Momo. Bruno cercava il sole, cercava la luce della verità.» (Franco Zizola, Roghi, Lunargento 2013)


Tratto da Giordano Bruno e la pluralità dei mondi
di Margherita Hack 
 
Il 17 febbraio 1600 Giordano Bruno fu mandato al rogo a Campo de’Fiori come eretico. Una grave eresia era per la Chiesa quanto Giordano Bruno aveva osato scrivere: «Esistono innumerevoli soli; innumerevoli terre ruotano attorno a questi similmente a come i sette pianeti ruotano attorno al nostro sole. Questi mondi sono abitati da esseri viventi».
Oggi le nostre osservazioni ci hanno permesso di scoprire in poco più di dieci anni almeno 300 pianeti in orbita attorno a stelle diverse dal Sole, e il loro numero cresce continuamente, tanto che si ritiene che quando si forma una stella si formi anche un sistema planetario. […]
Galileo costretto ad abiurare perché accettava il sistema copernicano andando contro a quanto insegnava la bibbia è stato riabilitato dalla Chiesa nel secolo scorso, ma Giordano Bruno è stato mai riabilitato? Nessun papa ha riconosciuto la grandezza delle sue intuizioni? […]
Purtroppo stiamo assistendo ad una involuzione della chiesa, che pretende di bloccare importanti ricerche sulle cellule staminali embrionali assecondata da politici ignoranti e imbelli, sostenendo che gli embrioni hanno l’anima. Ma quanti di voi sanno che cos’è l’anima? Quale prova scientifica abbiamo dell’esistenza dell’anima? Mi sembra abbastanza evidente che quello che chiamiamo anima è il nostro cervello, che muore con noi alla nostra morte.

La volontà di imporre i dogmi religiosi a credenti e non credenti porta a conseguenze aberranti, come appunto proibire la ricerca sulle cellule staminali embrionali, come infierire su persone in coma irreversibile tenute forzatamente in una vita che non è vita dalle macchine a cui sono attaccate, a discriminare coppie sia etero che omosessuali di persone che si amano e si aiutano scambievolmente senza accettare l’imposizione di un riconoscimento ufficiale religioso o civile; uno strano modo di attuare l’amore e il rispetto per il prossimo predicato da Cristo.

Le religioni che dovrebbero predicare l’amore e la pacifica convivenza fra i popoli sono sempre state fonti di guerre e persecuzioni feroci,  dalle persecuzioni dei cristiani da parte dei romani seguaci dei loro vari dei, dalle crociate dei cristiani contro i mussulmani, dalle persecuzioni contro presunte streghe, le persecuzioni contro gli ebrei culminate nella pazzia nazista. E ora la guerra fratricida di due popoli figli di una stessa terra, israeliani e palestinesi, con le atroci sofferenze inflitte soprattutto ai secondi tanto più deboli militarmente dei primi: E qui da noi le ostilità e difficoltà create da una popolazione che si dice cristiana contro gli immigrati di fede mussulmana. E nei paesi mussulmani contro i cristiani.

Che il sacrificio di Giordano Bruno che si ricorda nel giorno della sua morte serva a insegnarci a rispettare i credenti di tutte le religioni e anche coloro che non credono in un dio, che si dichiarano atei o agnostici, ad avere come guida etica non la paura di un castigo dopo la morte o di una ricompensa in un ipotetico al di là, ma il comandamento di una delle più grandi figure dell’umanità - Gesù, uomo e non dio - Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.

mercoledì 15 maggio 2013

«Roghi: Considerazioni sull’ opera di recente pubblicazione» di Alessandro Pipino



Franco  Zizola, illuminista del nostro tempo, con il suo ultimo libro Roghi non si contraddice mai, i suoi sentimenti, i suoi interessi sono sempre rivolti a ridar voce a personaggi che, nei periodi bui della storia, hanno sfidato le Convenzioni, le Culture, le Religioni imperanti, i Dogmi religiosi, non prodotti dalla Ragione, ma da una fede imposta, e per questo motivo furono considerati eretici dalle gerarchie ecclesiastiche, perseguitati, torturati, condannati nei Tribunali. Essi pagarono con la vita le loro intuizioni e le loro convinzioni profonde, vittime della imperante tirannide sacerdotale e del Tribunale dell’Inquisizione, Strumento creato dal potere religioso di allora, per annientare le voci profetiche del dissenso, voci che avrebbero potuto disorientare e far riflettere il gregge dei fedeli e indebolire il potere Teocratico e di condizionamento della Chiesa.

Il nuovo libro di Franco Zizola, come  tutte le sue opere precedenti, non è da leggere tutto di un fiato, ma da assaporare a piccole dosi per comprendere fino in fondo i riferimenti  storici e letterari, per afferrare gli inconsueti raffronti con il tempo presente e cogliere gli specifici significati che arricchiscono l’essenza dell’opera.

L’ autore, come consuetudine nelle sue opere, intrattiene un ipotetico dialogo con il Dio Momo, figlio del sonno e della notte, Dio del riso, della maldicenza del sarcasmo, della trasgressione, cacciato dall’ Olimpo perché scherniva anche gli Dei.

Tra le note spicca anche l’originale filosofia di Franco Zizola È più importante amare il prossimo tuo, non offenderlo, non torturarlo, che amare l’Essere Perfettissimo, incorporeo e invisibile Signore del Cielo e della  terra, il lontanissimo Dio dell’astrazione, perché Dio sta nel prossimo tuo, Dio è l’uomo”. Parole forti, inconsuete, inquietanti, che dimostrano il profondo e naturale amore verso l’Umanità sofferente, e sotto  la scorza apparentemente indifferente dell’ Autore emerge  un autentico sentimento cristiano.

Nel testo appaiono anche personaggi perseguitati per la loro fama  letteraria non allineata ai canoni dell’epoca, che sfidarono la cultura del loro  tempo come il Boccaccio, condannato all’indice per la sua commedia umana e soprattutto per aver raccontato l’intelligenza delle donne, vere protagoniste, femmine e madonne licenziose aristocratiche e popolari, padrone della loro vita , non bambe non grulle  sopportate dal Dio maschio. Nelle sue novelle vivono corpi di uomini e di donne intelligenti, immerse nella vita, che non ama gli stolti”.
Se la storia l’ avessero scritta le Donne, come sarebbe stato diverso e non ci sarebbero state guerre folli per uccidere i loro i figli.

L’eroico furore di Giordano Bruno prorompe nell’appello agli umani:
viviamo immersi nella notte buia privata di luna e di stelle,
non spegnete le fiaccole, non lasciate vincere il buio della notte,
è  fatica grande cercare umana  verità, la verità non può essere donata da altri, soltanto le pecore seguono passive il pastore”.
In tempi terribili e tristi, che fortunatamente appartengono al passato, emergono le distorsioni della malintesa Fede Cristiana, che animava i frati inquisitori nella violenta caccia ai presunti eretici Cristus vincit,Cristus regnat, Cristus imperat. Più eretici infedeli ammazzerete, più si apriranno le porte del Paradiso.

Lenta e faticosa è la conquista della verità, ognuno la deve cercare da solo.

La lettura del libro di Zizola va fatta lentamente, con grande attenzione, per poter cogliere i riferimenti teologici, storici, mitologici, letterari che sono indispensabili alla comprensione del testo e per capire le varie interconnessioni tra gli argomenti trattati nell’opera e i suoi risvolti culturali.

Nel libro sono descritti anche episodi di vita vissuta dall’autore, la sua permanenza in ospedale per controlli al cuore fiacco e un confronto vivace con il cappellano dell’ospedale. Un viaggio a Napoli e a Nola, ove ebbe i natali Giordano Bruno, per documentarsi di persona e osservare dal vivo le memorie ancora esistenti, l’ambiente  fonte di ispirazione, dove il filosofo iniziò i suoi studi giovanili, prima di peregrinare in tutte le più famose Università dell’Europa rinascimentale, da dove innumerevoli volte venne cacciato.

Nel testo vi è anche un’invettiva dell’autore alla Repubblica Serenissima di Venezia che, tradendo la millenaria  tradizione di ospitalità agli esuli perseguitati, consegnò, senza alcuna giustificazione, Giordano Bruno nelle mani del tribunale dell’Inquisizione del Papato di Roma.

Appaiono nel testo affermazioni ampie e ardite, ma anche voci discordi dei posteri, alcuni dei quali lo giudicano verboso, confuso, oscuro, come vedesse ogni cosa avvolta nella tenebra utilizzando espressioni misteriose, delle quali egli stesso non intendeva il senso, riconoscendogli tuttavia che, in seguito, molti padri dei nuovi sistemi scientifici dovranno a lui le intuizioni con le quali avranno successo.
 
Dell’autore compaiono domande inquietanti:
Ai poveri appartiene il regno dei Cieli. Perché non si accontentano?
Perchè noi Cristiani tutti d’occidente fuggiamo la povertà?
Perché non credono alla promessa di Dio e non sorridono alla loro sofferenza che apre le porte del Paradiso?
Se tutto si gioca in vita, trascorsa nel bene e nel male, è inutile pregare per i morti, non esiste nessun riscatto tra la morte e la Resurrezione.

L’Inquisizione viene rievocata nel nostro territorio anche  per la caccia alle Streghe, puttane del Diavolo, maledette, tutte da bruciare o lapidare. Perché questo odio verso la donna instrumentum diabuli, se Dio stesso ha avuto bisogno di una donna per nascere?

Emerge il giudizio dell’autore: Di Giordano Bruno hanno voluto bruciare il pensiero, perché non si limitava come tutti a criticare i costumi dissoluti dell’Immacolata Chiesa, ma investiva la Dottrina, sulla quale tutto il castello loro si reggeva.

Nel testo appaiono delle originali e inconsuete considerazioni dell’autore sulla natura umana, in cui emerge il suo leopardiano pessimismo.

La credulità  fu sempre una qualità inseparabile dal volgo.
La fortuna non può rendere nessuno migliore. Il Creato è luogo di dolore e di morte, è continua mutazione, continuo tormento”
Sul Purgatorio: “grande ed economica invenzione, nata nel dodicesimo secolo per rimpinguare le casse di Pietro.

Numerosi personaggi storici vengono citati nel testo, Erasmo da Rotterdam, Pietro l’Aretino, Ignazio da Loyola, Tomas de Torquemada, Ario, Pietro da Morrone, Hus, Arnaldo da Brescia, Domenico Scandella detto Menocchio, Paolo Sarpi, Galileo Galilei, Savonarola ed altri ancora.

Un’attenta e approfondita lettura di questo libro non lascerà certamente indifferente il lettore esigente.

mercoledì 27 marzo 2013

Anche il sudafrica si innamora di Giulietta!


Anche il Sudafrica si innamora di Giulietta, tra parole d’amore e linguaggio dei fiori


Foto di Enrico Bolzan

Si è svolta lunedì, 25 marzo 2013, nell’affascinante scenario veronese della Casa di Giulietta, l’evento di presentazione del volume Giulietta e Romeo. Le parole d’amore, il linguaggio dei fiori, edito dalla casa editrice veneziana Lunargento, in collaborazione con la prestigiosa stamperia veronese SIZ, nel contesto della manifestazione Primavera d’amore organizzata dal Comune di Verona e da Sposami a Verona.

Una giovane coppia sudafricana ha celebrato le proprie nozze nella casa dell’eroina shakespeariana ed è stata omaggiata della prima copia del volume. L’iniziativa di Sposami a Verona, infatti, promuove la celebrazione del matrimonio nelle prestigiose location veronesi che hanno visto nascere l’amore di Romeo e Giulietta. Era la prima volta che una coppia sudafricana giungeva fino a qui per il proprio giorno speciale, ma di certo non la prima coppia straniera. Dei matrimoni celebrati alla Casa di Giulietta, infatti, ben il 35% sono matrimoni di cittadini stranieri e un altro 27% sono tra un cittadino italiano e uno straniero. Per il Comune di Verona si è concluso un 2012 di grandi successi che ha visto la celebrazione di oltre 500 matrimoni civili, con una crescita del 35% rispetto al 2011.

 

Per lasciare un ricordo speciale di Verona a queste coppie innamorate dei luoghi shakespeariani, il Comune ha accolto il progetto della casa editrice Lunargento con lo splendido volume illustrato Giulietta e Romeo. Le parole d’amore, il linguaggio dei fiori. L’Assessore ai Servizi Demografici del Comune di Verona Marco Giorlo ha spiegato: «Sono assolutamente soddisfatto del progetto della casa editrice Lunargento, un’opera che valorizza la storia e la cultura di Verona, e sono certo che Giulietta e Romeo. Le parole d’amore il linguaggio dei fiori diventerà l’omaggio gradito a tutte le coppie che celebrano le nozze alla Casa di Giulietta».

Foto di Enrico Bolzan


Alla presenza della stampa e di illustri ospiti, gli autori Giuseppe Campolieti, Antonio Todaro, Patrizia Di Braida e Federico Savoia hanno raccontato la qualità e la complessità di questo volume, frutto di ricerche storiche, antropologiche, etnobotaniche e artistiche e il Vice Presidente ALI (Associazione librai italiani) di Confcommercio Verona Stefano Grosso ha ribadito «l’importanza del lavoro di Lunargento che, controcorrente rispetto alle tendenze attuali, ha avuto la forza di puntare alla valorizzazione del libro stampato, pubblicando un volume illustrato di notevole importanza».



I floral designer veronesi Patrizia Di Braida e Federico Savoia, coautori del libro, hanno reso i fiori protagonisti della giornata, realizzando non solo gli allestimenti in tutta la Casa di Giulietta, ma realizzando il bouquet della splendida sposa sudafricana e l’omaggio floreale da parte del Comune. Inoltre, due modelle hanno sfilato durante il reading dei passi salienti del libro, ripresentando gli splendidi bouquet presenti nel volume. Il Vice Presidente di Federfiori Renato Trinco ha  infatti dichiarato che «In questo libro, per la prima volta, si è riusciti a dare lo stesso peso alla parola letteraria e all’arte floreale, un felice connubio che rende questa pubblicazione così meritevole di attenzione».

Note sul libro
In Giulietta e Romeo. Le parole d’amore, il linguaggio dei fiori, la vita di Giulietta, simbolo di una delle più grandi storie d'amore di tutti i tempi, diventa, nelle parole del noto giornalista Giuseppe Campolieti, punto di partenza per un viaggio nelle atmosfere che l'hanno vista protagonista. Scopriamo quindi la sua infanzia di bellissima bambina curiosa e audace che muove i primi passi in quel mondo che la farà diventare l'innamorata più celebre della letteratura internazionale.

Foto di Enrico Bolzan

La storia e le emozioni della vita di Giulietta narrata da Campolieti si affiancano al tema della florigrafia romantica, che, partendo dai riferimenti sociali dell'epoca shakespeariana, viene riattualizzata al linguaggio moderno dei fiori. Le precise descrizioni del significato, dell'uso storico e delle proprietà dei fiori scelti a rappresentare Giulietta da Antonio Todaro, etnobotanico esperto di tradizioni popolari e di uso delle piante nell'antichità, si accompagnano ai 12 bouquet realizzati dai floral designer veronesi Patrizia di Braida e Federico Savoia, fotografati da Enrico Bolzan.




Per ciascun bouquet, Patrizia di Braida e Federico Savoia consigliano le spose per aiutarle a scegliere la composizione più adatta a ciascuna di loro e sui giusti abbinamenti, affinché tutto sia perfetto nel giorno più bello.


La casa editrice
Lunargento, casa editrice veneziana da anni dedita alla diffusione della cultura, inaugura la nuova collana Grandi Libri, che raccoglie volumi di pregio. Non solo contenuti interessanti e di grande valore culturale, ma oggetti belli da sfogliare: libri illustrati con copertina cartonata e pagine di grande qualità per rendere l'eccellenza delle storie narrate. Grandi libri unisce il piacere della lettura, della vista e del tatto per un'esperienza culturale completa.

giovedì 21 marzo 2013

Evento di presentazione di "Giulietta e Romeo. Le parole d'amore, il linguaggio dei fiori"


Una nuova Giulietta a Verona,
 tra parole d’amore e linguaggio dei fiori

Verrà presentato a Verona il 25 marzo nella magnifica cornice della Casa di Giulietta il volume Giulietta e Romeo. Le parole d’amore, il linguaggio dei fiori edito dalla casa editrice Lunargento in collaborazione con la prestigiosa stamperia veronese SIZ.
Uno splendido volume illustrato che, grazie alla collaborazione dei tre autori Giuseppe Campolieti, Antonio Todaro e Patrizia Di Braida, è stato in grado di rivoluzionare le antiche trame del dramma shakespeariano, coniugando armoniosamente gli aspetti salienti della tradizione e dell’innovazione: l’arte della parola, la curiosità della scienza, il culto del bello del floral design e l’originalità della fotografia.
L’evento di presentazione sarà una vera e propria mise en scène del romanzo, con un reading dei passi salienti del libro, accompagnato da sottofondo musicale dal vivo, da una scenografia di immagini tratte dal volume e da un defilé di modelli che indosseranno due dei bouquet protagonisti del volume, realizzati da Patrizia Di Braida e Federico Savoia, che per l’occasione allestiranno l’ingresso e la sala della Casa di Giulietta con decorazioni floreali di orchidee e ortensie bianche.
Nell’ambito della manifestazione Primavera d’Amore organizzata da Sposami a Verona e dal Comune di Verona, precede la mise en scène, la celebrazione del matrimonio di una coppia straniera, cui verrà dato in dono un fiore personalizzato e dedicato all’amore eterno di Giulietta e Romeo. Gli sposi inoltre verranno per primi omaggiati del volume Giulietta e Romeo. Le parole d’amore, il linguaggio dei fiori. Il libro, infatti, è stato scelto come cadeau per gli sposi che celebrano le nozze in questa location esclusiva.
La pubblicazione è patrocinata da Comune di Verona, Regione Veneto, Confcommercio Verona e Federfiori.

Note sul libro
In Giulietta e Romeo. Le parole d’amore, il linguaggio dei fiori, la vita di Giulietta, simbolo di una delle più grandi storie d'amore di tutti i tempi, diventa, nelle parole del noto giornalista Giuseppe Campolieti, punto di partenza per un viaggio nelle atmosfere che l'hanno vista protagonista. Scopriamo quindi la sua infanzia di bellissima bambina curiosa e audace che muove i primi passi in quel mondo che la farà diventare l'innamorata più celebre della letteratura internazionale.
La storia e le emozioni della vita di Giulietta narrata da Campolieti si affiancano al tema della florigrafia romantica, che, partendo dai riferimenti sociali dell'epoca shakespeariana, viene riattualizzata al linguaggio moderno dei fiori. Le precise descrizioni del significato, dell'uso storico e delle proprietà dei fiori scelti a rappresentare Giulietta da Antonio Todaro, etnobotanico esperto di tradizioni popolari e di uso delle piante nell'antichità, si accompagnano ai 12 bouquet realizzati dai floral designer veronesi Patrizia di Braida e Federico Savoia, fotografati da Enrico Bolzan.
Per ciascun bouquet, Patrizia di Braida e Federico Savoia consigliano le spose per aiutarle a scegliere la composizione più adatta a ciascuna di loro e sui giusti abbinamenti, affinché tutto sia perfetto nel giorno più bello.

La casa editrice
Lunargento, casa editrice veneziana da anni dedita alla diffusione della cultura, inaugura la nuova collana Grandi Libri, che raccoglie volumi di pregio. Non solo contenuti interessanti e di grande valore culturale, ma oggetti belli da sfogliare: libri illustrati con copertina cartonata e pagine di grande qualità per rendere l'eccellenza delle storie narrate. Grandi libri unisce il piacere della lettura, della vista e del tatto per un'esperienza culturale completa


mercoledì 6 marzo 2013

Un'idea originale per il tuo matrimonio - Il libro Bomboniera

Nasce dalla nostra casa editrice Lunargento questa nuova idea super originale per il tuo matrimonio: il libro bomboniera!

Donate il libro della vostra favola: perché al vostro evento non manchi l'originalità e la classe, trasformate in bomboniera le parole della letteratura

Potrete personalizzare la copertina di Giulietta e Romeo. Le parole d'amore, il linguaggio dei fiori con le vostre foto e un pensiero per gli ospiti.

 



Il libro

Giulietta e Romeo. Le parole d'amore, il linguaggio dei fiori è un prezioso ed elegante volume illustrato in formato coffee table book che per la prima volta dà una chiave di lettura inedita della figura dell'eroina shakespeariana, legandola al tema della florigrafia romantica.
Un volume in cui la vita di Giulietta, simbolo di una delle più grandi storie d'amore di tutti i tempi, diventa, nelle parole del noto giornalista Giuseppe Campolieti, punto di partenza per un viaggio nelle atmosfere che l'hanno vista protagonista. Scopriamo quindi la sua infanzia di bellissima bambina curiosa e audace che muove i primi passi in quel mondo che la farà  diventare l'innamorata più celebre della letteratura internazionale.
La storia e le emozioni della vita di Giulietta narrata da Campolieti si affiancano al tema della florigrafia romantica, che, partendo dai riferimenti sociali dell'epoca shakespeariana, viene riattualizzata al linguaggio moderno dei fiori. Le precise descrizioni del significato, dell'uso storico e delle proprietà dei fiori scelti a rappresentare Giulietta da Antonio Todaro, etnobotanico esperto di tradizioni popolari e di uso delle piante nell'antichità, si accompagnano ai 12 bouquet realizzati dai floral designer veronesi Patrizia di Braida e Federico Savoia, fotografati da Enrico Bolzan.
Per ciascun bouquet, Patrizia di Braida e Federico Savoia consigliano le spose per aiutarle a scegliere la composizione più adatta a ciascuna di loro e sui giusti abbinamenti, affinché tutto sia perfetto nel giorno più bello.

Come funziona

La parte che gli sposi possono personalizzare è la copertina: l'immagine di copertina di Giulietta e Romeo. Le parole d'amore, il linguaggio dei fiori può essere sostituita con l'immagine della coppia e una scritta.
Sarà sufficiente inviare all'indirizzo e-mail info@lunargento.it l'immagine da inserire in formato jpg in alta risoluzione (300 dpi) e il modulo compilato con il dettaglio del numero di copie richiesto. Vi verrà inviata un'anteprima del risultato finale della copertina per approvazione.
Il volume contiene poi una pagina bianca che potrete utilizzare per scrivere a mano un pensiero speciale per i vostri ospiti.

Un progetto di Lunargento Casa Editrice, con la collaborazione di SIZ.






martedì 5 marzo 2013

Buon Compleanno Pasolini - L'augurio di Franco Zizola

Oggi Pasolini avrebbe compiuto 91 anni. In questa occasione vogliamo ricordarlo con le parole del nostro autore Franco Zizola, che in molti dei suoi libri lo richiama alla memoria e lo fa rivivere attraverso le sue parole.

In Roghi, in uscita ad aprile, Zizola affianca la storia di Giordano Bruno a quella di Pasolini, entrambi amanti del cambiamento, della novità, della liberta, comuni nel pensiero e forse nella morte.




«Pierpaolo Pasolini, al pari di [Giordano] Bruno pensava a un mondo
nuovo, onesto, tollerante, razionale, non dominato dagli
ecclesiastici nemici della scienza e del pensiero libero,
non rivolto al sovrannaturale, ma soltanto all’umano.
Anche Pierpaolo Pasolini ripeteva che la poesia non nasce
da le regole se non per leggerissimo accidente, ma le
regole derivano da le poesie».


 In Ruber Palus. Palo Rosso, l'autobiografia di Zizola, troviamo la sofferenza e il dolore per quella morte e, ancor più, percepiamo la profonda amarezza per l'ignoranza di chi non ha saputo comprenderlo.


«2 novembre 1975: i giornali e la televisione riportatono
la notizia dell’orribile strazio compiuto sul corpo del
poeta Pier Paolo Pasolini, unica diga allora contro la
mondezza che andava ricoprendo l’anima del paese
tutto, privo di coscienza morale, sempre più marcio
dentro, orribilmente sporco. Festa dei morti.
Festa dei santi.
Dies illa dies illa solvet saeclum cum favilla”, ripeteva
Priàpo scuro in volto e lacrimoso, una volta tanto.
Alla classe Tommaso comunicò la notizia, con un
groppo in gola, perché avevano ucciso e straziato orribilmente
il suo poeta, il regista, lo scrittore:
“È morto il poeta che solo ci avrebbe aiutato a non trasformarci
in belve”.
“Ben gli sta a sto recion rompibale rottinculo, ben gli
sta”.
“È morto per aver offeso i camerati, i patrioti di Salò
gloriosa, nel suo ultimo film”.
Dies illa, dies illa, chi è morto non arzilla!”
Tommaso avrebbe desiderato che il Liceo ricordasse ai
giovani studenti e celebrasse in qualche modo, in qualsiasi
modo, il Poeta.
Non fu possibile.
“E che, facciamo vedere ai nostri giovani un film carnaio
mattanza come Salò, Sodoma e Gomorra?”, si opposero
concordi le professoresse Orsoline e i professori
del Retto Pensiero dominante.
Mai non fia!»



domenica 17 febbraio 2013

«Roghi» - In ricordo di Giordano Bruno

 
«Dovrebbero spontaneamente suonare da tutti i campanili
le campane nolane di tutto il mondo per ricordare il triste
giorno della morte di Giordano Bruno».

Così parla Filippo, protagonista di «Roghi», il nuovo libro di Franco Zizola. Esattamente 413 anni fa, Giordano Bruno veniva bruciato vivo come eretico. Uno dei tanti ucciso per mano della Chiesa, uno dei tanti messo a tacere dal braccio umano di Dio.

 Ma il rogo non è stato in grado di incenerire anche il pensiero di Giordano Bruno che «aveva indagato, indagato, osservato, sottoposto il sacro mistero all’esame della ragione, aveva acceso il fuoco della ragione e tutto il medioevo suo si era incendiato come fosse paglia. Lo avevano condannato alla solitudine».

Franco Zizola ci accompagna in un excursus storico dei peggiori anni di oscurantismo della Chiesa, di cui uno dei punti più bassi è rappresentato proprio dalla tortura e dall'uccisione di Giordano Bruno con la violenta morte al rogo.

Zizola ci mostra passo passo l'affinità tra passato e presente, ci mostra come siano cambiati i mezzi ma non i fini, come il potere dato agli uomini dalla Chiesa possa generare l'opposto di un umano-divino. Un'analisi della realtà che parte da molto lontano per arrivare ai giorni nostri, passando per orrori, abusi e prepotenze che ancora non ci siamo lasciati alle spalle.


«Riferirono: “Nel 1948, a Fontane di Villorba, piccolo borgo di campagna, non lontana da Trivigi piccola Atene bombardata, anche don Casimiro Potente, mentre indottrinava per la comunione bambinette di sette anni, sentì il membro suo irrigidirsi e, assalito da turpi irrefrenabili voglie sataniche, subito le trascinò dietro la cattedra, per catechizzarle al meglio”.
“Colpa di Satana, che gli irrigidì il membro, non di don Casimiro prete potente!”
I genitori che osarono parlare, denunciando don Casimiro, furono svergognati dall’altare, come maledetti comunisti che osavano infangare il santo prete, vero uccel di Dio. Maledetti!”».

Franco Zizola non è nuovo a questi temi che già aveva avuto modo di sperimentare nel suo «Ruber Palus. Palo Rosso»  in cui troviamo il protagonista Tommaso scagliarsi contro  l’intransigenza dell’arcivescovo Florit, la funzione politica di CL, la disonestà dei preti di paese scrocconi e promiscui («troietta mia cara, te me costa massa, però, consolatio pretorum, se gratis me la darai, ego te absolvam a peccatis tuis!».). 

Concitate letture dal ritmo veloce, quasi teatrale in grado di coniugare la ricerca storica e l'analisi del presente, incalzate dal sarcasmo satirico di Zizola.